Autorecensioni/Dialoghi sulla Costituzione

AUTORECENSIONI/ Dialoghi sulla Costituzione. Per saper leggere e capire la nostra Carta fondamentale, Marco Imperato e Michele Turazza (a cura di), Monte Porzio Catone, Effepi Libri, 2013, pp. 342.

Cover Costituzionedi Daniele Papa

 Il libro è un agile manuale di natura divulgativa, che ha lo scopo di far conoscere il contenuto della nostra Legge fondamentale. Come ricordava Calamandrei nel celebre “Discorso sulla Costituzione” essa è “la Carta delle proprie libertà” e appunto per questo è necessario che sia conosciuta da tutti. Perché non resti lettera morta, va portata fuori dalle Accademie; deve essere vissuta dai cittadini, ma per fare ciò è necessario che essa venga letta e compresa anche da chi normalmente non si interessa di diritto. Proprio con lo scopo di diffondere la conoscenza della Carta fondamentale e agevolarne la comprensione, fino a renderla una lettura piacevole e a tratti avvincente, gli autori di questo manualetto, Marco Imperato e Michele Turazza, conducono il lettore per mano alla riscoperta dei diritti che appartengono ad ognuno di noi, attraverso una narrazione dialogata, come se il lettore potesse porre delle domande direttamente (more…)

La Corte Suprema degli Stati Uniti e la difesa del matrimonio eterosessuale: il caso U.S. v. Windsor, 2013 U.S. Lexis 4921

7di Matteo M. Winkler

Sommario: 1. La sentenza del caso U.S. v. Windsor. — 2. Il DOMA. — 3. L’opinion della maggioranza. — 4. Conclusioni.

1. Con decisione del 26 giugno 2013 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha posto fine all’agonia della Section 3 del Defense of Marriage Act (DOMA) del 1996, la quale stabiliva che nel diritto federale la parola «matrimonio» potesse essere interpretata solo come l’unione tra uomo e donna. Già contestata nel 2011 dall’Attorney General del Presidente Obama, che aveva dichiarato di ritenerla incostituzionale continuando nondimeno a difenderla e applicarla, la Section in parola è stata dichiarata incostituzionale da una Corte Suprema divisa, 5 giudici contro 4.

La pronuncia, accompagnata da tre dissenting opinion dei giudici Roberts, Scalia e Alito, affronta il DOMA principalmente sotto l’aspetto dell’equilibrio tra potere federale e competenze dei singoli Stati, non senza toccare incidentalmente il cuore della battaglia giudiziaria (more…)

Iowa: è genitore anche la mamma non biologica

IMG_2690di Carmelo Danisi

Il certificato di nascita di un bambino nato durante un matrimonio tra persone dello stesso sesso deve riportare come genitore anche l’altro membro della coppia oltre quello biologico? Per la Corte Suprema dell’Iowa certamente sì. Con la recente pronuncia del 3 maggio 2013 n. 12-0243 la Corte ha infatti rigettato il ricorso avanzato dallo Stato dell’Iowa contro la decisione che obbligava il Department of Public Health a rilasciare un certificato di nascita in cui compariva come genitore anche colei che non aveva dato alla luce il bambino ma risultava sposata, al momento della nascita, con la madre naturale.

Il caso riguarda Melissa e Heather Gartner, coniugi dello stesso sesso diventate genitori attraverso l’inseminazione da donatore anonimo. Al tempo del loro primo figlio, però, non risultavano ancora sposate. Di conseguenza, Heather decideva di concepire e portare in grembo il figlio con Melissa sempre al suo fianco. Per garantire che entrambe comparissero nel certificato di nascita del loro primogenito, dopo il parto venivano avviate le procedure per l’adozione da parte di Melissa che, seppur conclusesi con successo, (more…)

Cassazione: viola la Costituzione il divorzio imposto per il cambio di sesso

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di Marco Gattuso

Con ordinanza n. 14329/2013, pubblicata oggi (pres. Luccioli, est. Acierno), la Corte di Cassazione ha ritenuto che la legge n. 164 del 1982 sul mutamento di sesso sia sospetta di illegittimità costituzionale nella parte in cui prevedrebbe lo scioglimento automatico del matrimonio in caso di mutamento di sesso di uno dei coniugi.

1.Il caso

Qualche anno dopo avere contratto regolare matrimonio con rito cattolico, il marito prendeva coscienza della maturata dissociazione tra il proprio sesso biologico e l’identità di genere cui sentiva di appartenere ed intraprendeva il percorso di mutamento di sesso, in ciò coadiuvato ed assistito dalla moglie che ne condivideva le difficili scelte. Ottenuta dal tribunale di Bologna con sentenza del 30 giugno 2009 l’autorizzazione alla rettificazione di sesso, i coniugi non attivavano alcuna procedura di divorzio, intendendo restare coniugati. Ciò nonostante, scoprivano che l’ufficio di stato civile del Comune di Finale Emilia aveva annotato l’avvenuto «scioglimento del matrimonio», ritenendo che la sentenza di rettificazione di sesso anagrafico avesse prodotto automaticamente la cessazione del vincolo matrimoniale (rectius: la cessazione dei suoi effetti civili). (more…)

Sì alla protezione in Italia per i gay provenienti da Paesi dove l’omosessualità è reato

rifugiato gambiaLe persone omosessuali hanno «il diritto di manifestare e attuare senza timore» il proprio orientamento sessuale ed hanno diritto ad ottenere lo status di rifugiato in Italia se sono esposte nel loro Paese a rischi di gravi persecuzioni giudiziarie o fisiche a causa della previsione di sanzioni penali per «condotte contro natura».

Lo ha deciso la Corte d’appello di Bari con l’importante decisione del 5 marzo 2013, riformando la decisione del tribunale che aveva respinto la richiesta di un cittadino gambiano di riconoscimento della protezione internazionale in Italia in ragione del rischio di persecuzioni nel suo paese a causa del suo orientamento sessuale. (more…)

La sentenza della Corte costituzionale francese

2012-10-20 01.18.31Con decisione del 17 maggio 2013, il Conseil constitutionnel si è pronunciato sulla legge n. 2013-404 che ha aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso ed ha autorizzato l’accesso all’adozione, riconoscendone la legittimità costituzionale. Arriva così a compimento il processo legislativo che era stato intrapreso dal governo francese nell’autunno del 2012, in seguito alla promessa elettorale del presidente della Repubblica Francois Hollande, e che era stato fermamente avversato dalle forze dell’opposizione di centro-destra, sino al ricorso alla Corte costituzionale.

Escluso che si siano prodotte irregolarità nell’iter parlamentare (i ricorrenti lamentavano un’eccessiva velocità della procedura legislativa che non aveva consentito una sufficiente ponderazione), il Conseil constitutionnel conferma adesso il proprio orientamento per cui compete al legislatore la definizione dei requisiti necessari per l’accesso all’istituto matrimoniale. Come già affermato nella  decisione del 28 gennaio 2011, su uno speculare ricorso presentato avverso la preclusione all’accesso al matrimonio prevista allora dal codice civile, il Conseil ribadisce difatti come non competa al medesimo di sostituirsi alla valutazione del Parlamento, non ravvisando nell’apertura del matrimonio alcuna contrarietà ai principi fondamentali (more…)

Il Comune di Milano annota l’unione inglese nei suoi registri

00Con decisione in data 7 maggio 2013 il Comune di Milano, Settore servizio al cittadino, ha ammesso l’annotazione dell’atto di Civil Partnership, contratto nel 2010 da due cittadini italiani, nel registro delle Unioni Civili istituito dal capoluogo lombardo nel 2012.

Come si rileva dalla motivazione dell’atto amministrativo, il provvedimento fa esplicita applicazione dei principi enunciati nella sentenza della Corte di cassazione n. 4184/2012 nella quale la Suprema Corte aveva affermato che i componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, pur non potendo contrarre matrimonio in Italia né potendolo trascrivere ove contratto all’estero, sono comunque titolari del diritto alla “vita familiare” (more…)

Lavoro, assunzioni e omofobia alla Corte di Giustizia

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 di Carmelo Danisi

Con la sentenza C- 81/82 del 25 aprile 2013 della Corte di Giustizia, la direttiva 2000/78 trova la sua prima applicazione alla discriminazione di una persona omosessuale in materia di assunzione.

Chiamata a pronunciarsi sul rinvio pregiudiziale proposto dalla Curtea de Apel di Bucarest, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) si è confrontata nuovamente con le discriminazioni fondate su un orientamento sessuale minoritario in materia di occupazione e condizioni di lavoro al cui contrasto, nell’ambito dell’Unione Europea, è dedicata la direttiva 2000/78 (GU L 303, p. 16). Finora la CGUE aveva avuto modo di applicare tale direttiva al diverso trattamento riservato al lavoratore unito in una partnership con una persona dello stesso sesso rispetto a quello garantito ai colleghi uniti in matrimonio (casi Maruko, C 267/06 – 1 aprile 2008, e Romer, C 147/08 – 10 maggio 2011). Con questa sentenza, invece, la Corte si è pronunciata sull’applicazione della direttiva in relazione al particolare aspetto delle discriminazioni che una persona ritenuta omosessuale può sperimentare nell’accesso al mondo del lavoro in seguito a dichiarazioni omofobe da parte di colui che viene percepito come tale dal datore di lavoro.

Il caso da cui ha origine il rinvio pregiudiziale riguarda la denuncia presentata nei confronti del sig. Becali, il “patron” della squadra, e della società calcistica SC Fotbal Club Steaua București SA dall’associazione per la difesa dei diritti delle persone LGBT Accept in seguito alla mancata assunzione di un calciatore professionista presumibilmente per il suo orientamento omosessuale. Il sig. Becali aveva infatti rilasciato affermazioni quali “Neppure se (more…)

Dichiarazioni omofobe e discriminazione nell’accesso al lavoro

imageCon sentenza del 25 aprile, la Corte europea di Giustizia ha dettato alcune importanti indicazioni in materia di discriminazione diretta nell’accesso al lavoro, stabilendo che dichiarazioni omofobiche a mezzo stampa dirette a discriminare i lavoratori in ragione del loro orientamento sessuale, espongono l’imprenditore a sanzioni che devono avere un “effetto realmente deterrente”.

Nella specie la Corte europea si è pronunciata su un rinvio pregiudiziale di un giudice rumeno concernente l’ingaggio di un calciatore da parte di una squadra di calcio professionale. (more…)

Hate crimes in Albania

albaniaIl 4 di maggio il Parlamento di Tirana ha approvato due leggi dirette a sanzionare penalmente, fra l’altro, l’omofobia e la transfobia.

Le due leggi introducono nel codice penale albanese la nozione di hate crime. Viene prevista, innanzitutto, l’aggravante per i reati commessi “per ragioni connesse con il genere, la razza, il colore della pelle, l’etnia, la lingua, l’identità di genere, l’orientamento sessuale, le (more…)

Dieci su cinquanta

loadingCon la sottoscrizione del governatore Lincoln Chafee, lo Stato di Rhode Island, è divenuto ieri il decimo Stato degli U.S.A. ad aprire il matrimonio alle coppie dello stesso sesso.

Rhode Island è l’unico stato degli Stati Uniti ad avere una forte maggioranza cattolica.

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La Francia apre il matrimonio

2012-10-20 01.18.38Con 331 voti favorevoli e 225 contrari, la Assemblée nationale ha approvato definitivamente la legge che mutando l’articolo 143 del code civil ha sancito che “Le mariage est contracté par deux personnes de sexe différent ou de même sexe“.

Il matrimonio diviene dunque istituto giuridico aperto tanto alle coppie di diverso che dello stesso sesso, così come l’adozione viene consentita alle coppie coniugate di diverso e dello stesso sesso.

La legge sarà promulgata dal Presidente della Repubblica Francois Hollande dopo l’esame delle questioni di legittimità depositate dall’UMP (Union pour un mouvement populaire), maggiore partito di opposizione di centro destra, che ha condotto un’aspra battaglia parlamentare contro il progetto di legge. Tali ricorsi parrebbero avere, tuttavia, scarsa probabilità d’essere accolti, posto che con la sentenza del 28 gennaio 2011 la Corte costituzionale francese (respingendo un’eccezione di legittimità costituzionale avverso la precedente versione del codice civile che escludeva implicitamente le coppie dello stesso sesso dal matrimonio) ha affermato la competenza del Legislatore in questa materia. (more…)

Il matrimonio arriva in Oceania

new-zealand-gay-marriage-19Il Parlamento della Nuova Zelanda ha approvato ieri la legge sul matrimonio egualitario.

E’ il secondo Paese, dopo l’Uruguay, a compiere questo passo nel corso del 2013, mentre analoghe leggi sono in corso di approvazione in Francia e nel Regno Unito. Al momento tredici Paesi nel mondo consentono il matrimonio anche tra persone dello stesso sesso, oltre a nove Stati degli U.S.A. (tra cui Washington D.C. e New York City) ed al distretto di Città del Messico.

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Monito del presidente della Corte costituzionale


gallo e napolitano
Monito del Presidente della Corte costituzionale, prof. Franco Gallo sul dovere costituzionale del Legislatore italiano di dare riconoscimento giuridico alle coppie omosessuali.

In occasione della relazione tenuta per la Riunione straordinaria della Corte Costituzionale del 12 aprile 2013, il Presidente ha voluto ricordare l'”invito” rimasto sinora inascoltato” contenuto nella sentenza n. 138 del 2010, dove la Corte avendo escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, aveva nel contempo affermato “che due persone dello stesso sesso hanno comunque il «diritto fondamentale» di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione”, affidando perciò al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni.
Come noto, la sentenza n. 138 del 2010 s’era prestata in dottrina a diverse letture. Era stato osservato da alcuni come la Corte avesse inteso mandare un primo segnale al Parlamento, secondo il noto schema delle sentenze monito, col quale in un primo tempo la Consulta rileva la sussistenza d’un vuoto di tutela, segnalandone via via la necessità e l’urgenza ove il legislatore resti inerte; altri avevano evidenziato per contro una certa timidezza della Corte di talchè non si sarebbe potuto parlare di una vera sentenza monito e non era mancato difatti chi aveva espresso una certa insoddisfazione per l’eccessiva cautela della Consulta a fronte d’un legislatore particolarmente riottoso. (more…)

Approvato il matrimonio in Uruguay

imageL’Uruguay e’ il terzo paese americano (dopo Canada e Argentina, oltre numerosi Stati degli U.S.A.) ed il dodicesimo nel mondo a consentire il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La legge è stata approvata oggi con 71 voti su 92 nella Camera bassa e sarà promulgata nei prossimi giorni.

Vedi la legge

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Anche il tribunale di Pescara conferma il permesso di soggiorno

2012-10-08 23.23.05Con ordinanza del 15 gennaio 2013 il tribunale di Pescara ha annullato il provvedimento del Questore che rigettava la richiesta di permesso di soggiorno avanzata dal coniuge di un cittadino europeo dello stesso sesso, con ciò conformandosi all’orientamento già intrapreso con decreto del febbraio 2012 dal tribunale di Reggio Emilia  e confermato da una recente circolare del Ministero dell’Interno.

Nella decisione, il tribunale rammenta la sentenza della Corte di Cassazione n. 4184/2012 che, nel rigettare la domanda di trascrizione di matrimonio contratto all’estero da due persone dello stesso sesso, ha affermato come sia ormai “radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità (more…)

Sentenza della Corte costituzionale tedesca sulla step-adoption

IMG_2691Il partner di vita può adottare il figlio adottivo dell’altro partner.

Con sentenza del 19 febbraio 2013 la Corte costituzionale tedesca assesta un nuovo colpo alla regolamentazione del partenariato di vita introdotto nel 2001 per le coppie omosessuali, confermando il percorso di rapida convergenza verso il matrimonio. Come noto, la legge del 2001 prevedeva alcune regole che consentivano al partner di vita di collaborare nella gestione quotidiana del figlio del partner, ma non consentiva, in origine, la cd. step-adoption, la possibilità, cioè, di diventare genitore (adottivo) del figlio biologico del partner. Con una riforma del 12 ottobre del 2004 tale possibilità era stata introdotta dal legislatore di Berlino, restando invece esclusa l’adozione congiunta da parte della coppia.

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La Grande Chambre sulle adozioni

IMG_2693Nei paesi in cui é ammessa l’adozione del figlio del partner (cd. step-adoption) tra persone non coniugate, é illegittima la mancata estensione alle coppie dello stesso sesso.

Con decisione depositata oggi, la Grande Chambre della Corte europea dei diritti umani ha ritenuto che la legislazione austriaca in materia di adozione, nella parte in cui esclude l’adozione del figlio del partner nell’ambito delle coppie omosessuali, violi l’art. 14 della Convenzione in combinato disposto con l’art. 8 (testo della pronunzia ancora non disponibile, vedi comunicato stampa della corte). (more…)

Se il marito è transessuale

th44La transessualità di un coniuge non è di per sé indice di carenza di convivenza more uxorio e di simulazione del matrimonio.

Lo chiarisce il Tribunale di Reggio Emilia con l’ordinanza del 9 febbraio 2013, con cui viene accolto il ricorso di un marito brasiliano contro il rifiuto della Questura di rilasciargli un permesso di soggiorno per motivi familiari. Nella specie si trattava di un uomo che pur identificandosi con l’altro genere ed assumendo sembianze femminili, non aveva comunque cambiato sesso all’anagrafe e si era sposato nel 2008 con una cittadina italiana; la Questura dubitava tuttavia che il matrimonio tra la cittadina italiana ed il transessuale potesse ritenersi veritiero, sospettando la (more…)

Il “sì” austriaco

fotoIl pubblico ufficiale austriaco non può rifiutare di utilizzare per le unioni civili le procedure cerimoniali previste per il matrimonio.

Con la sentenza del 12 dicembre 2012, pubblicata ieri, la Corte costituzionale austriaca ha stabilito che, nonostante il diverso tenore letterale della legge, l’ufficiale di stato civile nel corso della pubblica cerimonia con cui viene celebrato un partenariato di vita (istituito con legge del 2009) debba invitare formalmente le parti, se richiesto dalle stesse, ad assumere il reciproco impegno ad unirsi scambiandosi il classico “sì lo voglio“. Inoltre, la Corte, pur non ritenendo che la mancata previsione della presenza di due testimoni sia di per sé discriminatoria, ha ritenuto che il pubblico ufficiale, se richiesto dalle parti, non possa impedire la presenza di due accompagnatori nel corso della cerimonia. Su richiesta delle parti, infine, l’ufficiale di stato civile alla fine della cerimonia deve dichiarare, con forma confacente, che i medesimi “sono uniti come partner di vita”. (more…)