Categoria: italia

Tribunale di Milano: l’omosessualità celata al coniuge è causa di nullità del matrimonio

Tribunale di Milano, sezione nona civile, sentenza del 13 febbraio 2013 (Pres. ed est. Canali) MATRIMONIO – OMOSESSUALITÀ DI UN CONIUGE CELATA ALL’ALTRO – VIZI DEL CONSENSO – ERRORE SULLA IDENTITÀ – INVALIDITÀ – SUSSISTENZA – ERRORE SU UNA MALATTIA, ANOMALIA O DEVIAZIONE SESSUALE – ESCLUSIONE

Il matrimonio civile, in cui un coniuge abbia taciuto all’altro la propria omosessualità e che abbia cagionato l’assenza di rapporti sessuali, può essere annullato per causa di errore; l’omosessualità di un coniuge non è qualificabile tuttavia come errore su una malattia, anomalia, o deviazione sessuale, bensì come errore sulla identità complessiva del coniuge.

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Una notevole interpretazione in tema di errore in materia di consenso matrimoniale

                                                                                                                                                                                                                       di Roberto De Felice

   

1.         La narrativa della sentenza è abbastanza chiara nel delineare il vizio di errore di cui all’art. 122 c.c.: uno dei nubendi ha taciuto all’altro la propria omosessualità; il matrimonio, di conseguenza, non è stato nemmeno  propriamente consumato e quindi il vizio ha avuto un effetto significativo sull’attuazione del rapporto. Trattasi ora di discernere se l’errore su una siffatta qualità del nubendo possa costituire, come ha ritenuto (more…)

Cassazione: viola la Costituzione il divorzio imposto per il cambio di sesso

di Marco Gattuso

Con ordinanza n. 14329/2013, pubblicata oggi (pres. Luccioli, est. Acierno), la Corte di Cassazione ha ritenuto che la legge n. 164 del 1982 sul mutamento di sesso sia sospetta di illegittimità costituzionale nella parte in cui prevedrebbe lo scioglimento automatico del matrimonio in caso di mutamento di sesso di uno dei coniugi.

1.Il caso

Qualche anno dopo avere contratto regolare matrimonio con rito cattolico, il marito prendeva coscienza della maturata dissociazione tra il proprio sesso biologico e l’identità di genere cui sentiva di appartenere ed intraprendeva il percorso di mutamento di sesso, in ciò coadiuvato ed assistito dalla moglie che ne condivideva le difficili scelte. Ottenuta dal tribunale di Bologna con sentenza del 30 giugno 2009 l’autorizzazione alla rettificazione di sesso, i coniugi non attivavano alcuna procedura di divorzio, intendendo restare coniugati. Ciò nonostante, scoprivano che l’ufficio di stato civile del Comune di Finale Emilia aveva annotato l’avvenuto «scioglimento del matrimonio», ritenendo che la sentenza di rettificazione di sesso anagrafico avesse prodotto automaticamente la cessazione del vincolo matrimoniale (rectius: la cessazione dei suoi effetti civili). (more…)

Sì alla protezione in Italia per i gay provenienti da Paesi dove l’omosessualità è reato

Le persone omosessuali hanno «il diritto di manifestare e attuare senza timore» il proprio orientamento sessuale ed hanno diritto ad ottenere lo status di rifugiato in Italia se sono esposte nel loro Paese a rischi di gravi persecuzioni giudiziarie o fisiche a causa della previsione di sanzioni penali per «condotte contro natura».

Lo ha deciso la Corte d’appello di Bari con l’importante decisione del 5 marzo 2013, riformando la decisione del tribunale che aveva respinto la richiesta di un cittadino gambiano di riconoscimento della protezione internazionale in Italia in ragione del rischio di persecuzioni nel suo paese a causa del suo orientamento sessuale. (more…)

Il Comune di Milano annota l’unione inglese nei suoi registri

Con decisione in data 7 maggio 2013 il Comune di Milano, Settore servizio al cittadino, ha ammesso l’annotazione dell’atto di Civil Partnership, contratto nel 2010 da due cittadini italiani, nel registro delle Unioni Civili istituito dal capoluogo lombardo nel 2012.

Come si rileva dalla motivazione dell’atto amministrativo, il provvedimento fa esplicita applicazione dei principi enunciati nella sentenza della Corte di cassazione n. 4184/2012 nella quale la Suprema Corte aveva affermato che i componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, pur non potendo contrarre matrimonio in Italia né potendolo trascrivere ove contratto all’estero, sono comunque titolari del diritto alla “vita familiare” (more…)

Monito del presidente della Corte costituzionale

Monito del Presidente della Corte costituzionale, prof. Franco Gallo sul dovere costituzionale del Legislatore italiano di dare riconoscimento giuridico alle coppie omosessuali.

In occasione della relazione tenuta per la Riunione straordinaria della Corte Costituzionale del 12 aprile 2013, il Presidente ha voluto ricordare l'”invito” rimasto sinora inascoltato” contenuto nella sentenza n. 138 del 2010, dove la Corte avendo escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, aveva nel contempo affermato “che due persone dello stesso sesso hanno comunque il «diritto fondamentale» di ottenere il riconoscimento giuridico, con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione”, affidando perciò al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni.
Come noto, la sentenza n. 138 del 2010 s’era prestata in dottrina a diverse letture. Era stato osservato da alcuni come la Corte avesse inteso mandare un primo segnale al Parlamento, secondo il noto schema delle sentenze monito, col quale in un primo tempo la Consulta rileva la sussistenza d’un vuoto di tutela, segnalandone via via la necessità e l’urgenza ove il legislatore resti inerte; altri avevano evidenziato per contro una certa timidezza della Corte di talchè non si sarebbe potuto parlare di una vera sentenza monito e non era mancato difatti chi aveva espresso una certa insoddisfazione per l’eccessiva cautela della Consulta a fronte d’un legislatore particolarmente riottoso. (more…)

Anche il tribunale di Pescara conferma il permesso di soggiorno

Con ordinanza del 15 gennaio 2013 il tribunale di Pescara ha annullato il provvedimento del Questore che rigettava la richiesta di permesso di soggiorno avanzata dal coniuge di un cittadino europeo dello stesso sesso, con ciò conformandosi all’orientamento già intrapreso con decreto del febbraio 2012 dal tribunale di Reggio Emilia  e confermato da una recente circolare del Ministero dell’Interno.

Nella decisione, il tribunale rammenta la sentenza della Corte di Cassazione n. 4184/2012 che, nel rigettare la domanda di trascrizione di matrimonio contratto all’estero da due persone dello stesso sesso, ha affermato come sia ormai “radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità (more…)

Se il marito è transessuale

La transessualità di un coniuge non è di per sé indice di carenza di convivenza more uxorio e di simulazione del matrimonio.

Lo chiarisce il Tribunale di Reggio Emilia con l’ordinanza del 9 febbraio 2013, con cui viene accolto il ricorso di un marito brasiliano contro il rifiuto della Questura di rilasciargli un permesso di soggiorno per motivi familiari. Nella specie si trattava di un uomo che pur identificandosi con l’altro genere ed assumendo sembianze femminili, non aveva comunque cambiato sesso all’anagrafe e si era sposato nel 2008 con una cittadina italiana; la Questura dubitava tuttavia che il matrimonio tra la cittadina italiana ed il transessuale potesse ritenersi veritiero, sospettando la (more…)

Famiglia e pregiudizio: Cassazione n. 601/2013

Ritenere che l’inserimento di un minore in una famiglia composta da due donne legate da una relazione omosessuale possa avere ripercussioni negative è frutto non di certezze scientifiche o dati di esperienza, ma di un «mero pregiudizio». Così la Corte di Cassazione nella sentenza depositata l’11 gennaio 2013.

La vicenda attiene all’affidamento di un bambino figlio di un padre di religione musulmana e di una madre ex tossicodipendente che ha intrapreso una relazione sentimentale ed una convivenza con un’operatrice della propria comunità di recupero; il tribunale per i minorenni aveva stabilito, con decisione confermata in appello, l’affidamento in via esclusiva alla madre, tenendo conto del comportamento violento del padre che aveva aggredito la convivente della madre e dell’interruzione dei rapporti con il figlio, nonostante fosse stato delegato ai servizi sociali di regolamentare gli incontri del minore con il padre, da (more…)

Affettività e sessualità in carcere secondo la Consulta

Con la sentenza della Corte costituzionale n. 301 dell’11 dicembre 2012 è stata dichiarata inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dall’ufficio sorveglianza di Firenze in relazione all’esercizio del diritto all’affettività ed alla sessualità in carcere.

Il giudice fiorentino, con ordinanza del 23 aprile 2012 aveva dubitato della normativa penitenziaria nella parte in cui non consente di «intrattenere rapporti affettivi e sessuali con il partner» mediante «“colloqui intimi” intramurali» senza «controllo visivo» (sotto vari profili, a dire il vero, l’ordinanza non era apparsa ben motivata, essendo in particolare davvero inaccettabile l’ambiguo riferimento a «masturbazione o omosessualità, indotte dalla situazione, che hanno una evidente caratteristica di innaturalità oltreché di degrado e avvilimento personale, pesantemente avvertito da chi vi è costretto», apparendo palese che (more…)

No alla annotazione della rettificazione di sesso sui documenti universitari

Costituisce violazione della privacy qualsiasi annotazione su documenti universitari di elementi dai quali possa desumersi l’avvenuta rettificazione anagrafica di sesso.

Lo ha stabilito il Garante per la protezione dei dati personali con provvedimento del 15 novembre 2012 n. 341. Il Garante ha quindi prescritto a tutte le Università degli Studi che, sia nelle certificazioni rilasciate in conformità alla legge, sia nella predisposizione dell’ulteriore documentazione richiesta dall’interessato, ivi compresa la ristampa del diploma di laurea prevedano, nell’ambito (more…)

Il Ministero dell’Interno si corregge: per i trasferimenti coppie etero e gay sono equiparate

I punteggi previsti per le domande di trasferimento per esigenze del nucleo familiare devono essere estesi anche a chi è convivente con persona dello stesso sesso.

Rapida la risposta del Viminale all’esposto dell’Associazione Radicale Certi Diritti che aveva scritto all’O.S.C.A.D., Osservatorio per la Sicurezza degli Atti Discriminatori ed all`U.N.A.R., Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni, denunciando la discriminazione contenuta nella Circolare del Dipartimento Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno (N. 333-A/9807.E.1/3368-2012 del 14 maggio 2012) avente ad oggetto la «Disciplina della mobilità a domanda del personale della Polizia di Stato dei ruoli di sovrintendenti, assistenti, e agenti, che aspira a cambiare sede di servizio». Nell’indicazione (more…)

Il Viminale conferma il diritto di soggiorno del coniuge dello stesso sesso

 ministero avalla la prassi di concedere la carta di soggiorno al coniuge dello stesso sesso. Il cittadino di un Paese non aderente all’Unione europea che si sia sposato con un cittadino europeo ha diritto di soggiornare in Italia.

Il Ministero dell’interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, con nota del 5 novembre 2012  dà risposta al quesito proposto dalle Questure di Firenze e di Pordenone in seguito a prassi già instaurata in diversi uffici (questure di Milano, Roma, Rimini, Treviso) avente ad oggetto le unioni fra presone dello stesso sesso ed il titolo di soggiorno ai sensi del d. lgs n. 30 del 2007. Il Ministero rileva come nonostante la carenza di una disciplina generale in materia di unioni omosessuali, la magistratura nell’esercizio della sua funzione sia chiamata a riempire il vuoto in (more…)

Confermato ancora il diritto del coniuge dello stesso sesso a soggiornare in Italia

Nuove conferme dell’indirizzo seguito  dalle Autorità amministrative dopo la decisione del Tribunale di Reggio Emilia del 13 febbraio 2012: anche la questura di Roma, dopo Milano e Rimini, ha concesso il permesso di soggiorno al cittadino di Paese non aderente all’Unione europea sposato all’estero con un cittadino europeo dello stesso sesso.

In questo caso si trattava di un cittadino israeliano sposato in Norvegia con un italiano. E’ un’ulteriore conferma della necessità di riconoscere il diritto di soggiornare in Italia quale effetto della normativa a tutela della libera circolazione dei cittadini europei e dei loro famigliari.

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Rifugiati: sì a chi proviene da paesi in cui sono vietati gli atti omosessuali

Ha diritto ad ottenere lo status di rifugiato in Italia lo straniero che provenga da un paese in cui siano vietati i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Secondo la Corte di cassazione, ordinanza del 20.9.2012 n. 15981, «la sanzione penale degli atti omosessuali di quell’articolo 319 del codice penale senegalese costituisce di per sé una condizione generale di privazione del diritto fondamentale di vivere liberamente la propria vita sessuale ed affettiva». Difatti, in conseguenza della norma penale «le persone di orientamento omosessuale sono (more…)

Contratti e assicurazioni: la parola convivenza include anche la coppia omosessuale

 

La Corte d’Appello di Milano, sezione lavoro, con sentenza del 31 agosto n. 7176 (pres. Sala – est. Cincotti) ha confermato la decisione del Tribunale che ha ritenuto che la nozione di  “convivenza more uxorio” non può più essere limitata alle sole convivenze eterosessuali, in quanto significato che le veniva attribuito in epoca ormai risalente. In considerazione dell’attuale realtà economico sociale e degli schemi oggi socialmente riconosciuti il significato dell’espressione convivenza more uxorio (quale comunione di vita caratterizzata da stabilità e dall’assenza del vincolo del matrimonio, nucleo familiare portatore di valori di solidarietà e sostegno reciproco) include adesso anche le unioni omosessuali, cui il sentimento socialmente diffuso riconosce il diritto alla vita familiare (more…)

Il matrimonio tra persone dello stesso sesso è costituzionale

di Marco Gattuso

Qualcuno si dice molto sicuro/a che la Corte costituzionale (nella sentenza n. 138 del 2010) abbia affermato che i matrimoni tra persone dello stesso sesso siano vietati dalla nostra Costituzione; sostiene che la Corte si sarebbe pronunciata espressamente per un divieto e che la cosa sarebbe pacifica; a questo punto il parlamento italiano non sarebbe libero di ammettere i matrimoni tra persone dello stesso sesso (come sta accadendo nel resto del mondo occidentale) perché sarebbe necessario cambiare la Costituzione.
È forse il caso di riassumere in parole semplici i termini della questione (sotto il profilo strettamente giuridico):
1) Nel 2010 la Corte costituzionale ha stabilito che non vi è l’obbligo di introdurre il matrimonio gay. Sin dall’inizio la sentenza è apparsa tutt’altro che (more…)

Anche la Questura riconosce il permesso di soggiorno al coniuge dello stesso sesso

Sull’onda della decisione del Tribunale di Reggio Emilia del 13 febbraio 2012, la questura di Milano ha concesso il permesso di soggiorno al coniuge serbo dello stesso sesso di un cittadino italo-canadese.

E’ una conferma dell’orientamento del tribunale emiliano – la cui decisione è divenuta nel contempo definitiva non essendo stata impugnata dall’Avvocatura dello Stato – che aveva affermato la necessità di riconosciore il diritto di soggiornare in Italia quale effetto della libera circolazione dei cittadini europei e dei loro famigliari.

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Tutela delle coppie, reati d’odio, matrimonio e costituzione

Relazione tenuta dal Dott. Marco Gattuso, magistrato del tribunale di Reggio Emilia, in occasione del convegno organizzato dal Siulp a Roma il 17 luglio 2012 su sessualità e corpo nelle forze dell’ordine.

Devo ringraziare innanzitutto per l’invito a questo convegno che mi pare della massima importanza per i temi che vengono affrontati forse per la prima volta in un ambito come questo. Ho sempre ritenuto che la collaborazione tra la magistratura e le forze dell’ordine sia essenziale per lo svolgimento del nostro compito comune, cioè assicurare giustizia e sicurezza al cittadino. Entrambi, magistrati ed appartenenti alle forze dell’ordine, abbiamo giurato sulla Costituzione che è la nostra prima guida, il canovaccio del nostro lavoro quotidiano e che contiene, come suo asse portante, il principio di uguaglianza: il nostro ordinamento si regge sul principio di uguaglianza di fronte alla (more…)

La transessualità del coniuge non rileva se non c’è rettificazione all’anagrafe

Interessante decisione del tribunale di Rimini con ordinanza del 13 aprile 2012 in materia di diritto di soggiorno del coniuge di un cittadino di Paese aderente all’Unione europea. Nella specie il tribunale romagnolo ha ritenuto il diritto ad ottenere la carta di soggiorno di un cittadino brasiliano regolarmente coniugato con un cittadino italiano, ritenendo l’irrilevanza delle circostanze allegate dalla locale Questura, che sottolineava come il marito avesse intrapreso un percorso di mutamento di sesso. Il tribunale prende tuttavia atto che il matrimonio non risulta in alcun modo scalfito non essendo stata effettuata alcuna rettificazione (more…)

La pronuncia della Corte di Cassazione sui matrimoni e le famiglie gay

La Corte di Cassazione n. 4184/2012 rigetta la richiesta di trascrizione del matrimonio celebrato in Olanda da una coppia formata da due italiani dello stesso sesso.

Nonostante il rigetto, la sentenza segna tuttavia una svolta su diverse questioni di rilievo (e per tale ragione ha avuto ampia eco sulla stampa). Con la decisione depositata ieri si afferma infatti che le coppie omosessuali sono tutelate dalle norme in materia di “vita familiare” e che le stesse hanno il diritto di adire da subito l’Autorità Giudiziaria per ottenere, ove necessario, un trattamento omogeneo a quello previsto per la coppia “coniugata”; la Corte di Cassazione chiarisce inoltre che il matrimonio tra persone (more…)