Categoria: cedu
La Corte di Strasburgo e la eteronormatività: una indagine comparativa delle sentenze Schalk and Kopf e X and Others contro Austria
1 febbraio, 2014 | Filled under cedu, genitorialità, matrimonio, OPINIONI, orientamento sessuale |
|
In questo intervento Silvia Falcetta, dottoranda in sociologia del diritto, analizza in una prospettiva sociologico-giuridica due sentenze cardine della più recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in tema di matrimonio fra persone dello stesso sesso e omogenitorialità, leggendo le motivazioni dei giudici alla luce del concetto sociologico di eteronormatività, analizzato nella prima parte dell’intervento, allo scopo di mostrarne l’influenza nell’operato della Cedu.
di Silvia Falcetta *
1. Introduzione
Le sentenze Schalk and Kopf v. Austria e X and Others v. Austria hanno acquisito rilevanza primaria nell’indicare il grado di apertura e di attivismo giudiziale della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di matrimonio egalitario e second-parent adoption, rivendicazioni centrali nella piattaforma programmatica dei movimenti omosessuali europei.
In questa nota adotto una prospettiva sociologico-giuridica, analizzando l’operato delle Corti alla luce del concetto di “eteronormatività”, nozione centrale per il femminismo radicale e i gay and lesbian studies, (more…)
Nota a Corte EDU, Vallianatos e altri c. Grecia
5 dicembre, 2013 | Filled under cedu, OPINIONI, orientamento sessuale |
|
Con la decisione del 7 novembre, la Grande Chambre della Corte europea dei diritti umani ha giudicato illegittima la normativa greca che prevedeva unioni civili riservate soltanto a coppie formate da persone di sesso diverso, escludedo le coppie omosessuali, in quanto in contrasto con gli articoli 14 (divieto di discriminazione) e 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti umani .
di Lucilla Conte*
1. Il tema della decisione
Con la pronuncia in commento, Vallianatos e altri c. Grecia (Grande Chambre, ric. n. 29381/09 e n. 32684/09), 7 novembre 2013, la Grande Chambre della Corte EDU ha giudicato in contrasto con gli articoli 14 e 8 della Convenzione EDU la normativa, introdotta in Grecia con legge n.3719/2008 denominata “Riforme concernenti la famiglia, i figli e la società”.
Tale legge istituisce per la prima volta in Grecia la possibilità di contrarre unioni civili, riservandola tuttavia esclusivamente a persone di sesso diverso (il dettato della Sezione I è chiaro: «A contract between two different-sex adults governing their life as a couple (“civil union”) shall be entered into by means of a notarized instrument in the presence of the parties. The contract shall be valid from the date of which a copy of the notarized instrument is lodged with the civil registrar for the couple’s place of residence. It shall be recorded in a special civil register»).
La ratio della legge n.3719, come emerge anche dalla relazione di accompagnamento, è quella di conferire un riconoscimento giuridico alle unioni non matrimoniali – le quali rappresentano un modello relazionale affermatosi con un certa frequenza all’interno della società, e in rapporto al quale possono svilupparsi esigenze di tutela ulteriore (come quella del/dei figlio/i nati all’interno di tali unioni) cui il legislatore non intende restare indifferente. (more…)
La Grande Chambre sulle adozioni
19 febbraio, 2013 | Filled under cedu, genitorialità, NEWS, orientamento sessuale |
|
Nei paesi in cui é ammessa l’adozione del figlio del partner (cd. step-adoption) tra persone non coniugate, é illegittima la mancata estensione alle coppie dello stesso sesso.
Con decisione depositata oggi, la Grande Chambre della Corte europea dei diritti umani ha ritenuto che la legislazione austriaca in materia di adozione, nella parte in cui esclude l’adozione del figlio del partner nell’ambito delle coppie omosessuali, violi l’art. 14 della Convenzione in combinato disposto con l’art. 8 (testo della pronunzia ancora non disponibile, vedi comunicato stampa della corte). (more…)
Omosessualità e convinzioni religiose
16 gennaio, 2013 | Filled under cedu, NEWS, orientamento sessuale |
|
La Corte europea dei diritti umani ha rigettato i ricorsi con i quali due lavoratori rivendicavano il diritto a non applicare le disposizioni vigenti in materia di orientamento sessuale facendo appello ai propri convincimenti religiosi.
Con la decisione del 15 gennaio 2013 nel caso Eweida e altri c. Regno Unito, ancora non definitiva, la Corte di Strasburgo ha affrontato ieri ben quattro differenti casi, tutti provenienti dal Regno Unito, in cui era in gioco la questione della latitudine della libertà di religione, due dei quali riguardavano le opinioni di due lavoratori in materia di omosessualità. Nel primo caso, un ufficiale di stato civile londinese, Lillian Ladele, rivendicava il diritto di non registrare le unioni civili tra persone dello stesso sesso (previste dal Civil Partnership Act del 2004), rifiuto per il quale era stata licenziata dall’Autorità amministrativa. (more…)
Strasburgo sul matrimonio e la rettificazione di sesso
18 novembre, 2012 | Filled under cedu, identità di genere, matrimonio, NEWS |
|
La Corte di Strasburgo interviene sulla questione del mutamento di sesso e del mantenimento del matrimonio pregresso. Nella decisione del 12 novembre sul caso H. v. Finland la Corte dichiara la legittimità della normativa finlandese che impone la trasformazione del matrimonio in una civil partnership quale effetto ex lege della rettificazione anagrafica del sesso.
La legislazione finlandese prevede difatti che la situazione di coniugio o di membro di una partnership registrata è di (more…)
Strasburgo: no alla step-adoption per una coppia lesbica pacsata
25 marzo, 2012 | Filled under cedu, genitorialità, NEWS |
|
Visto il clamore della decisione della nostra Suprema Corte, rischia di passare inosservata in Italia la sentenza della Corte di Strasburgo, Gas e Dubois c. Francia, depositata lo stesso giorno della sentenza della Corte di Cassazione n. 3184 del 15 marzo 2012.
La Corte europea ha stabilito che non costituisce violazione dell’art. 14 (divieto di discriminazioni) in combinato disposto con l’articolo 8 (vita privata e familiare) l’esclusione di una donna francese dall’adozione della figlia della compagna alla quale era unita da un Pacs. La disparità di trattamento non è discriminatoria poiché lo status giuridico di una coppia (omosessuale o (more…)