diritto di critica/polizia di Stato/GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Consiglio di Stato, sezione terza, sentenza del 21 febbraio 2014 LAVORATORE – AGENTE DI PUBBLICA SICUREZZA – DENUNCIA DI UN CLIMA DISCRIMINATORIO NEI CONFRONTI DELLE PERSONE OMOSESSUALI ALL’INTERNO DELLA POLIZIA DI STATO – SOSPENSIONE DAL SERVIZIO PER UN MESE – LEGITTIMITÀ – MOTIVI – LESIONE DEL PRESTIGIO E DEL DECORO DELLA AMMINISTRAZIONE .

La denuncia della sussistenza di un clima discriminatorio nei confronti delle persone omosessuali all’interno delle Polizia di Stato (“sono una poliziotta lesbica: per questo mi vogliono punire”; “nel nostro ambiente siamo discriminati come omosessuali”; “i superiori mi discriminano e mi hanno cambiato incarico da quando hanno scoperto che sono lesbica”) costituisce atto contrario ai doveri d’ufficio in quanto denigra l’Istituzione e arreca nocumento al prestigio ed al decoro della Amministrazione fornendo un’immagine della Polizia di Stato quale ambiente sessista, discriminatorio e persecutorio nei confronti di coloro che hanno orientamenti sessuali diversi; è per conseguenza legittima la sospensione dal servizio per mesi due e per mesi uno.