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Il diritto stia dalla parte dei bambini e delle bambine

PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO PROMOSSO IL 22 GIUGNO E GIA’ SOTTOSCRITTO DA 276 DOCENTI UNIVERSITARI, GIUDICI, AVVOCATI E AVVOCATE, PERSONE CHE CON VARIE COMPETENZE SI OCCUPANO DI PROTEZIONE DEI MINORI

Le persone lgbti+ e le loro famiglie sono oggetto di un duro attacco che non può che suscitare allarme e malessere in quanti hanno a cuore i valori dell’uguaglianza e della non discriminazione. È un attacco rivolto, in nome di una presunta volontà della maggioranza, contro persone inermi, discriminate per le loro qualità e identità personali. L’offensiva in questi mesi si rovescia con particolare violenza sui soggetti più deboli fra tutti: i bambini e le bambine con genitori dello stesso sesso.
Anche in ambito giuridico visioni affette da un malcelato pregiudizio nei confronti delle persone omosessuali e delle loro famiglie conducono a letture poco condivisibili dei dati tecnico-giuridici, entro cui sarebbe invece necessario confinare il dibattito.
Quali studiosi e operatori, studiose e operatrici del diritto siamo convinti che sia compito della cultura giuridica ricomporre al più presto il quadro delle tutele alla luce di una attenta e severa ricostruzione sistematica e tecnica. Mentre la questione della protezione di chi nasce da gestazione per altre e altri (da coppie eterosessuali e, in minor misura, omosessuali) ha avuto maggiore attenzione seppure con esiti ancora incerti e insoddisfacenti, siamo convinti che sia tuttora poco approfondito il dibattito sulla protezione dei bambini e delle bambine nate da due mamme, le quali intraprendono normalmente un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA) con donazione di seme maschile, in tutto identico a quello delle coppie eterosessuali.
A tale riguardo, dobbiamo evidenziare come la discussione sia minata da una lettura spesso imprecisa delle disposizioni della legge 40 che regolano la protezione alla nascita di tutti i nati e le nate con tecniche di PMA.
In particolare rileviamo che:
-Non è corretto assumere che la condizione di chi viene messo al mondo da due mamme sia regolata dalla norma della legge 40 che impedisce alle coppie di donne di accedere alla PMA, poiché la regola sullo status dei bambini e delle bambine è stabilita in una differente disposizione della medesima legge (Disposizioni concernenti la tutela del Nascituro) che prevede che i bambini nati da PMA sono figli “della coppia” che ha deciso di accedere a tale tecnica. Mentre il divieto concerne le condotte degli adulti, le norme sulla tutela del nascituro si pongono nella prospettiva della protezione del minore, non riguardando il divieto le vicende successive al compimento degli atti di PMA.
– I divieti contenuti nella legge 40, infatti, non si estendono – né potrebbero estendersi – alla fase che segue il compimento della condotta sanzionata, non potendo i figli subire conseguenze negative per gli atti posti in essere dai genitori, e ciò in base ad un principio divenuto cardine nel nostro ordinamento.
– Non è vero che la disposizione per cui i nati sono figli della “coppia” che ha voluto la loro nascita non possa applicarsi a chi ha due madri, posto che la legge parla di “coppia” senza ulteriori specificazioni e che la parola “coppia” denota comunemente, nel diritto italiano e in quello europeo, sia le coppie eterosessuali che quelle omosessuali.
– Non è vero che questa disposizione possa essere applicata solo a chi esegue la PMA secondo le regole di accesso vigenti in Italia, poiché il complesso delle norme “a tutela del nascituro” è stato previsto proprio per chi ricorreva all’estero a tecniche, come la PMA eterologa, che la stessa legge 40 vietava (e la Cassazione difatti l’ha ritenuta regola generale applicabile anche in caso di violazione dei presupposti per l’accesso alla PMA, ad es. in caso di PMA post mortem).
– Non è vero che nonostante l’univoco dato letterale della disposizione, i giudici dovrebbero darne una interpretazione restrittiva perché una interpretazione letterale sarebbe eccentrica rispetto al sistema e perché contrasterebbe con il “modello” di famiglia tradizionale, atteso che compito dei giudici non è la difesa ideologica dei “modelli”, ma l’applicazione delle disposizioni vigenti che prevedono la protezione in concreto dei bambini e delle bambine sin dalla loro nascita.
– Non è vero, in particolare, che la tutela dei bambini e delle bambine secondo le disposizioni previste dalla legge 40 introdurrebbe un diverso, incompatibile, “modello” di procreazione, atteso che la legge 40, seppure fondata in origine sul dogma del necessario rapporto genetico fra genitori e figli, sicché vietava la PMA eterologa, si preoccupava comunque di proteggere i nati anche in assenza di tale rapporto senza che ciò, nell’intenzione del legislatore, desse luogo ad un insanabile conflitto con il “modello” tradizionale.
– Non è vero che il compito di provvedere alla tutela dei nati spetta al legislatore, sicché interpretando la norma i giudici non ne rispetterebbero le prerogative, perché lo Stato di diritto impone che in ogni caso di inerzia del legislatore sia comunque affidata alla giurisdizione la salvaguardia dei diritti fondamentali dei minori, dei soggetti deboli, degli appartenenti a minoranze.
– Non è comunque vero che sia ragionevole considerare preferibile per i minori la famiglia tradizionale composta da uomo e donna, in quanto assicurerebbe al minore “migliori condizioni di partenza”, poiché tali affermazioni sono in aperto contrasto con quanto accertato da decenni dalla scienza ufficiale.
– Non è vero, in particolare, che i giudici debbano muoversi in questa materia sulla base di un principio di precauzione, posto che da diversi decenni gli statements ufficiali rilasciati dalle associazioni di psicologi, pediatri, psichiatri e psicanalisti del mondo occidentale continuano ad affermare che la crescita sana dei bambini e delle bambine non è legata all’orientamento sessuale dei genitori ma alle loro capacità di accudimento ed è provato che tali capacità si rinvengono in pari modo fra le coppie eterosessuali e omosessuali. Ne consegue che è precluso ai giudici di non dare conto nelle loro decisioni di tale quadro scientifico, poiché in caso contrario la decisione, come affermato dalla Cassazione sin dal 2013, finirebbe per essere fondata su un “pregiudizio”.
– È dunque da escludere che il benessere del minore possa essere valutato tenendo conto delle opinioni maggioritarie nel paese e non del contributo della scienza.
– Non è peraltro neppure vero, in ogni caso, che la decisione dipende da una diversa valutazione dell’interesse del minore, posto che comunque la si pensi il bambino e la bambina resteranno nella loro famiglia, sicché non è qui in gioco un giudizio sulle coppie omosessuali, ma il manifesto e indiscusso interesse del bambino ad essere pienamente protetto nell’ambito delle sue relazioni familiari, come già sottolineato dalla Corte costituzionale.
– È giuridicamente errato sostenere che la legge Cirinnà avrebbe escluso l’applicabilità della disposizione sulla protezione dei nati da PMA alle coppie dello stesso sesso, perché l’unica esclusione contenuta in tale legge riguarda le norme del codice civile e la legge sulle adozioni: fuori da tali eccezioni la legge Cirinnà, invece, impone senz’altro l’equiparazione.
– Non è giuridicamente corretto affermare che si possa negare ai bambini e alle bambine addirittura il riconoscimento alla nascita del rapporto con la loro mamma genetica, atteso che appare priva di fondamento e piuttosto sorprendente l’affermazione per cui il legame genetico non avrebbe alcuna rilevanza nel nostro ordinamento nel rapporto fra madre e figlio, sicché, in buona sostanza, il dna avrebbe rilevanza giuridica solo per gli uomini ma sarebbe del tutto irrilevante per le donne. A tale riguardo l’affermazione della totale irrilevanza del dato genetico per la genitorialità femminile (erroneamente desunta dalla rilevanza che certamente assume il legame gestazionale) è affermazione del tutto nuova e inusitata nel mondo del diritto (non si conoscono né precedenti giurisprudenziali né indirizzi dottrinari, in Italia e nel mondo in tal senso) che tradisce, ancora una volta, l’intento di rendere invisibile la specificità femminile in ambito procreativo ed insieme la volontà di continuare ad esercitare sul corpo delle donne un forte potere di “disciplinamento”.
– Non è vero che la lettura che nega l’efficacia dei certificati che riconoscono la responsabilità genitoriale alla nascita del genitore d’intenzione sia compatibile con il diritto europeo, perché i figli di due genitori dello stesso sesso una volta varcato il confine italiano rischiano d’essere privati di un genitore, in evidente violazione, tra gli altri, del loro diritto alla libertà di circolazione in ambito Ue.
– Non è vero che l’adozione in casi particolari è rimedio sufficiente, perché l’adozione è subordinata alla volontà dell’adulto, mentre la legge 40 impone la protezione dei nati anche quando non vi sia tale volontà. L’adozione, difatti, presuppone necessariamente una istanza dell’adottante, mentre il dispositivo di cui alla legge 40 è diretto a inchiodare il genitore intenzionale alla sua responsabilità genitoriale in ragione del consenso prestato alla PMA.
Siamo convinti che il continuo richiamo ai “modelli” di famiglia e al “diritto dell’adulto” di adottare (peraltro assicurato con i noti limiti rispetto ai tempi e agli effetti), tradisca una logica che permane schiettamente adultocentrica e che sostanzialmente ignora o comunque sottovaluta le esigenze e la stessa identità personale dei bambini e delle bambine.
Non assume al riguardo rilievo dirimente la recente decisione della prima sezione della Corte di Strasburgo che in composizione ristretta ha ritenuto che l’Italia non abbia superato l’ampia discrezionalità di cui disponeva rispetto all’attuazione dei mezzi per stabilire o riconoscere la filiazione. La Corte si è limitata a rilevare la mancata violazione della Convenzione in questi casi concreti (che non riguardavano ipotesi di rifiuto del genitore intenzionale di riconoscere o adottare il bambino), ma non ha affrontato la diversa questione della interpretazione del diritto interno, che non le compete. Un Paese che, come il nostro, gode di una forte e solida tradizione giuridica e costituzionale, non deve attestarsi al livello più basso di protezione dei diritti fondamentali consentito dall’ampio margine di apprezzamento riconosciuto in questa materia, dovendo l’Italia ambire ad una esegesi delle proprie norme interne che non l’allontani dal novero di quegli ordinamenti con cui condivide una affine civiltà giuridica.
Il nostro quadro legislativo consente ed anzi impone di porre il bambino al centro della decisione e di dargli piena tutela sin dalla nascita. In mancanza di una riforma, è dunque indispensabile che la giurisprudenza assicuri la corretta applicazione delle norme esistenti a tutti i bambini senza pregiudizi e condizionamenti dovuti ai modi in cui si può nascere e/o all’orientamento sessuale dei genitori.
Non è superfluo segnalare come anche nell’opinione pubblica si manifesti una sempre maggiore consapevolezza e solidarietà nei confronti delle coppie lgbti+ e dei loro bambini. In ogni caso, anche se così non fosse va sottolineato con forza che quando i dubbi espressi da una parte dell’opinione pubblica appaiono privi di razionale base giuridica e scientifica, e quando ci si inizia a mobilitare contro i diritti dei soggetti più deboli, in uno Stato di diritto è più che mai compito della giurisdizione assicurare che ogni persona, specie se è particolarmente vulnerabile e indifesa come un bambino o una bambina, non subisca alcuna discriminazione.

 

-Marco Gattuso, Giudice Tribunale Bologna

-Pina Palmeri, Ordinaria di diritto privato, Università Palermo

-Daniela Abram, Avvocato Bologna

-Silvia Albano, Giudice Tribunale Roma

-Giso Amendola, Ordinario Sociologia del diritto, Università Salerno

-Denise Amram, Ricercatrice diritto privato comparato, Università di Pisa

Maria Apuzzo, psicologo psicoterapeuta, Napoli

-Umberto Ausiello, Giudice Tribunale Modena

-Federico Azzarri, Professore associato di Diritto privato, Universtà Pisa

-Claudio Baggini, Psicologo Psicoterapeuta, Associazione BussoleLGBT

-Roberto Baiocco, Professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo, “Sapienza” Università di Roma

-Marco Balboni, Ordinario di diritto internazionale, Università di Bologna

-Gianni Baldini, Associato diritto privato, Università Firenze e Direttore Fondazione PMA Italia

-Tea Baraldi, già Giudice del Tribunale Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta

-Vincenzo Barba, Ordinario diritto privato, Università Sapienza Roma

-Gioacchino Barbera, Avvocato Palermo

-Marzia Barbera, Ordinaria di diritto del lavoro e diritto antidiscriminatorio, Università Brescia

-Matteo Bassoli, Associato di Scienza Politica, Università Padova

-Claudia Bellomo, Avvocata Messina

-Paola Bendoni, Avvocato, Genova,

-Matilde Betti, già Presidente sezione famiglia, Tribunale Bologna

-Marina Amelia Bologni, Avvocato Milano

-Elena Bonel (PhD, MSc, MA), Associato Economics & Business Management, Università Padova

-Maria Cristina Borgo, Giudice Tribunale Bologna

-Sara Bosatra, psicologa psicoterapeuta, Associazione BussoleLGBT

-Sabrina Bosi, Giudice tribunale Ravenna

-Maristella Bossa, Avvocata. VPO Tribunale Palermo

-Livia Botta, Psicoterapeuta, già Giudice onorario Tribunale Minorenni Genova

-Luciana Breggia, già presidente sezione immigrazione Tribunale Firenze

-Mariano Brianda, Magistrato in pensione

-Giuseppe Bronzini, già Presidente di sezione Corte di cassazione, Segretario generale movimento europeo

-Francesca Brunetta d’Usseaux, Associata diritto privato comparato, Università Genova

-Giuseppe Burgio, Associato Pedagogia, Università KORE di Enna

-Simona Cacace, Ricercatrice diritto privato, Università Brescia

-Cinzia Calabrese, Avvocata del Foro di Milano

-Carmelita Camardi, Ordinaria Diritto Privato, Università Ca’ Foscari Venezia

-Mauro Farnesi Camellone, Associato Filosofia politica, Università Padova

-Olindo Canali, Giudice Tribunale Milano

-Maria Cristina Canziani, già consigliera Corte d’Appello Milano

-Marina Capponi, Avvocata Firenze

-Antonella Capri, Tribunale Roma

-Francesca Carbone, esperta di Diritto di Famiglia e Curatore speciale per i minori

-Nicola Carone, ricercatore Psicologia dello sviluppo, Università Pavia

-Thomas Casadei, Ordinario di Filosofia del diritto, Università Modena e Reggio Emilia

-Chiara Casaburi, studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli

-Geremia Casaburi, Presidente di sezione, Tribunale Nola

-Ariela Casartelli, già Consigliere Onorario in Corte d’appello sezione minori e famiglia Milano

-Maria Cristina Cavallaro, Ordinario Diritto amministrativo, Università Palermo

-Chiara Cavina, Psicologa psicoterapeuta Morbegno

-Serena Cavina Gambin, Psicologa, Psicoterapeuta, Lecco

-Stefano Celentano, Giudice famiglia, Tribunale Napoli

-Luca Cercola, Giudice Tribunale Spoleto

-David Cerri, avvocato e docente esterno Università di Pisa

-Grazia Ofelia Cesaro, Avvocato Milano

-Maria Giuseppina Chef, Avocato Napoli

–Silvia Chiarantini, Giudice Tribunale per i Minorenni Firenze

-Sebastiana Ciardo, Consigliere Corte di Appello Palermo

-Ivano Cimatti, Avvocato Roma

-Sofia Ciuffoletti, Componente privato Tribunale Minorenni Firenze, Ricercatrice Centro Interuniversitario L’Altro diritto

-Agostino Clemente, Avvocato Roma

-Cinzia Colaluca, Aggregato di Istituzioni di diritto pubblico Padova

-Micol Colangelo, Avvocato Potenza

-Chiara Colasurdo, Avvocata Giuslavorista Roma

-Cinzia Colombo, Avvocato Monza

-Giovanni Comandè, Ordinario diritto comparato, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa

-Riccardo Conte, Avvocato Milano

-Chiara Coppetta Calzavara, Giudice del Lavoro Tribunale Venezia

-Andrea Corrado, Avvocato Genova

-Ines Corti, Associata diritto privato, Università Macerata

-Enzo Andrea Cosentino, Avvocato Varese

-Maria Paola Costantini, Avvocato Roma

-Roberto Crepaldi, Giudice Tribunale Milano

-Mariano Croce, Associate Professor of Political Philosophy, Università Sapienza Roma

-Laura Curcio, Consigliere di Cassazione sezione lavoro

-Francesca Cuzzocrea, Ordinario Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, Università Catanzaro

-Liliana D’Acquisto, Psicologa-Psicoterapeuta Dirigente

-Anna Dal Ben, Ricercatrice Università di Padova e Assistente Sociale

-Carmelo Danisi, Ricercatore diritto internazionale, Università Bologna

-Fernanda D’Ambrogio, Avvocata Caserta

-Roberta Dameno, Ricercatore e docente sociologia del diritto, Università di Milano

-Francesco Deana, Ricercatore Diritto dell’Unione europea Università Udine

-Paola Degani, Docente di Women’s Human Rights, Università di Padova

-Ludovico Delle Vergini, Consigliere Corte di Appello Firenze

-Bianca Maria De Marco, Avvocato Napoli

-Alessia De Pasquale avvocato e giudice onorario Tribunale per i minorenni Reggio Calabria

-Camilla Dibari, Associato, Università Firenze

-Donata Di Sarno, Giudice per le indagini preliminari Tribunale Napoli Nord

-Michele Di Bari, Aggregato di Diritto Costituzionale, Università Padova

-Federica Di Benedetto, Avvocata Pescara

-Antonella Di Florio, già Consigliere della Corte di Cassazione

-Riccardo Di Girolamo, Avvocato Pescara

-Maurizio Di Masi, Ricercatore diritto privato, Università Perugia

-Emily Diquigiovanni, Giudice Onorario Tribunale Minorenni Venezia

-Emilio Dolcini, Emerito di Diritto penale, Università Milano

-Davide Dura, Avocato Napoli

-Vincenzo Durante, Ricercatore di diritto privato, Università di Padova

-Elena Falletti, ricercatrice diritto privato comparato, Università Carlo Cattaneo

-Gianluca Famiglietti, Associato di diritto costituzionale, Università Pisa

-Cristina Fanelli Associazione N.Bobbio Diffusione legalità Sassar

-Giulio Fedele, assegnista di ricerca diritto internazionale, Università Roma Sapienza

-Maria Flora Febbraro, Giudice Tribunale Roma

Angelo Federico, ordinario diritto civile, Università Messina

-Gilda Ferrando, ordinario f.r. Universita di Genova

-Francesca Ferranti, già giudice onorario Tribunale Minorenni Perugia

-Dario Ferrara, giornalista professionista, Cassazione.net

-Adriana Ferrigno, Psicologa Psicoterapeuta, Giudice Onorario Tribunale  Minorenni Napoli

-Alberto Figone, Avvocato Genova, Vice Presidente A.I.A.F.

-Fabrizio Filice, Giudice Tribunale Milano

-Filippo Focardi, Sostituto procuratore, Procura Repubblica Minorenni Firenze

-Luca Fontanella, Ufficiale dello stato civile  Comune San Colombano al Lambro

-Serafina Funaro, Avvocato Genova

-Giorgia Fracca, Psicoterapeuta, Milano

Micaela Frulli, Law Department, DSG, Università Firenze

-Giovanni Galasso,  Ricercato diritto privato, Università Palermo

-Daniela Galazzi, Presidente sezione civile, Tribunale Trapani

-Chiara Gallese, Assegnista di Ricerca, Università Trieste

-Maria Elena Gamberini, Consigliera Corte D’Appello Palermo

-Nicoletta Gandus già magistrata

-Laura Garofalo, Avvocato diritto delle persone, Osservatorio giustizia civile di Catania

-Francesco Garzillo, Psicologo, Psicoterapeuta, PhD in Gender Studies, Napoli

-Tarcisio Gazzini, professore diritto internazionale, Universita’ Padova

-Alessandro Geloso, Giudice onorario Tribunale per i minorenni Firenze

-Marco Geremia, Avvocato Perugia

-Sergio Gerotto, Ordinario Diritto Pubblico Comparato, Università Padova

-Giuseppe Giamo, Ordinario Diritto privato comparato,Università Palermo

-Alessandra Giglio, Docente universitaria Libera Università di Bolzano, Dalarna University, Università per Stranieri Siena

-Gianfranco Gilardi, già Presidente del Tribunale di Verona

-Giacomo Giorgini Pignatiello, Tutor didattico Istituzioni Diritto Pubblico e delle Pari Opportunità, Università Bologna

-Guido Gorgoni, Ricercatore Filosofia del diritt0, Università Padova

-Silvia Gorini, Avvocata

-Paolo Graziano, Professore di Scienza politica, Università Padova

-Cristian Grazioli, Avvocato Scandiano

-Ida Grimaldi, Avvocata Vicenza

-Roberta Elisa Guidorzi, Avvocato Genova

-Paolo Gumeroli, Assegnista di ricerca, Università di Padova

-Laura Hoesch, Avvocato Milano

-Maria Rita Ielasi, Avvocato Messina

-Daniele Imbruglia, Ricercatore diritto privato, Università Roma Sapienza

-Claudia Irti, Associata diritto privato, Università Ca’ Foscari Venezia

-Silvia Izzo, Associata diritto processuale civile, Università di Cagliari

-Bianca La Monica, Giudice in pensione

-Leonardo Lenti, già professore ordinario Università Torino

-Francesca Limena, Aggregata di diritto del lavoro, Università di Padova

-Valentine Lomellini,  Associata in Storia delle relazioni internazionali – Università di Padova

-Fabiano Lorandi, pedagogista, fondatore dell’Associazione Girella, Rovereto

-Rachele Lorandi, Psicologa e psicoterapeuta dell’infanzia, Trento

-Federico M. de Luca di Melpignano, Avvocato Roma

-Matteo Lupano, Associato diritto processuale civile, Università di Torino

-Alfredo Maffei, magistrato Tribunale di Napoli Nord

-Cristina Maggia, Giudice Tribunale minorenni Brescia

-Elena Malfatti, Ordinaria Diritto costituzionale, Università Pisa

-Gianclaudio Malgieri, Professore Associato di Diritto, Università Leiden

-Roberta Mallamaci, Giudice onorario presso il TM di Catanzaro

-Clelia Maltese, Giudice Tribunale Palermo

-Letizia Mancini, Associata Filosofia del Diritto, Università Milano

-Marco Manunta, magistrato in pensione

-Manuela Mantovani, Ordinario diritto privato, Università Padova

-Maria Rosaria Marella, Ordinaria diritto privato, Università di Roma Tre

-Costanza Margiotta, Associata Filosofia del diritto, Università Padova

-Paola Marino, Giudice del Lavoro, Tribunale Palermo

Giuseppe Martinico, Ordinario diritto pubblico comparato, Scuola Superiore Sant’Anna Pisa

-Paolo Martinelli, già Presidente sezione famiglia Tribunale Genova

Giusi Mascali, Avvocato, Catania

-Elena Masetti Zannini, giudice Tribunale Milano

-Fabrizio Mastromartino, Associato Filosofia del diritto, Università Roma Tre

-Francesco Mazza Galanti, già Presidente  Sezione Famiglia Tribunale Genova

-Mirko Mazzali, Avvocato Milano

-Francesca Mazzoleni, avvocata Bergamo

-Selenia Melechí, Assistente Sociale, Salice Salentino

-Patrizia Messina, professore Università di Padova

-Mari Miceli, Avvocato Trapani

-Ornella Minucci, Giudice sezione famiglia Tribunale  Napoli

-Mariagrazia Militello, Associata Università Catania

-Cinzia Miniotti già Giudice  Tribunale per i Minorenni Genova

-Antonio Minisola,  magistrato togato minorile in pensione

-Leeanne Minter, Psicologa, Verona

-Marina Miscioscia, Psicologa, Ricercatrice in Psicologia Dinamica, Università Padova

-Vincenzo Miri, Avvocato Roma e Presidente Rete Lenford

-Anna Mori, Consigliere Corte d’Appello di Bologna

Gaetano Morrone, già Giudice onorario, Tribunale per i Minorenni Napoli

-Aurelia Munno, Funzionario ufficio per il processo, Tribunale Napoli

-Maria Mura, Presidente Sezione Corte di Appello Cagliari

-Daniele Muritano, notaio Empoli

-Eda Musso psicologa, psicoterapeuta, già Giudice onorario presso il Tribunale Minorenni Genova

-Daniele Nigris, Epistemologo delle scienze sociali, Università Padova

-Roberta Nocella, Giudice Tribunale di Roma

-Paolo Oddi, Avvocato Milano

-Fabio Massimo Orlando, Avvocato Roma

-Marta Paccagnella, già Presidente aggiunto Sez. GIP Tribunale Venezia

-Claudia Padovani,  Associata SPGI, Università Padova

-Nausica Palazzo, Assistant Professor/Professora Auxiliar, NOVA School of Law, Lisbon

-Giuseppe Maria Palmieri, RtdB Diritto Penale, Università di Napoli Federico II

-Tiziana Paolillo Procuratrice per i Minorenni di Genova

-Paola Panini, Avvocato Modena

Francesca Paparoni, Avvocato. Collaboratore scuola superiore avvocatura CN

-Rosanna Pianini, Segretaria AIMMF Catanzaro

-Elena Pariotti, Ordinaria presso l’Università di Padova

-Ida Parisi, Professore a contratto Legislation and Bioethics in Medicine of Reproduction, Università Teramo

-Ignazio Patrone, magistrato in pensione

-Salvatore Patti, Professore Emerito Sapienza Università di Roma

-Marco Pelissero, Ordinario diritto penale, Università Torino

-Antonella Perini, Ricercatrice diritto amministrativo, Università Padova

-Rosaria Petrolà, avvocata, Palermo

-Mariassunta Piccinni, Associata di Diritto privato, Università di Padova

-Alessandra Pioggia, Diritto Amministrativo, Università Perugia

-Eleonora Pirillo, Consigliere Corte d’Appello Bologna

-Giuseppina Pisciotta, Ordinaria diritto agrario, Università Palermo

-Alessandra Pisu, Associata diritto privato e biodiritto, Università Cagliari

-Daniela Pittaluga, Psicoterapeuta, Genova

-Francesca Poggi, Ordinaria filosofia del diritto, Università Milano

-Ludovica Poli, Associata di diritto internazionale, Università Torino

-Stefano Ponti, Magistrato in tirocinio presso il Tribunale di Milano

-Ferdinando Poscio, Avvocato Milano

-Vincenzo Antonio Poso, Avvocato Pisa

-Simona Pragliola, Avvocato Firenze

-Chiara Ragni, Associato di Diritto internazionale, Università Milano

-Luciana Razete, già Presidente sezione civile Tribunale Palermo

-Giorgia Reiser, Psicologa, Associazione Retedonna

-Francesca Ricco, Avvocato e Giudice onorario Prima sezione Tribunale  Genova

-Paolo Ridola, Professore emerito, Università Roma La Sapienza

-Giorgia Righi, Sostituto Procuratore Procura della Repubblica Palermo

-Elena Riva Crugnola, già presidente sezione Tribunale Milano

-Roberto Riverso, Giudice Cassazione

-Francesco Rizzi, avvocato, Brescia

-Nicola Rizzo, Associato Diritto privato, Università Pavia

-Ilaria Riva, Associata di Diritto Privato nell’Università di Torino

-Massimo Rossi, Avvocato Siena

-Ugo Salanitro, Ordinario diritto privato, Università Catania

-Giovanna Savorani, Associato Diritto privato, Università Genova

-Livio Scaffidi Runchella, Assegnista di Ricerca in Diritto Internazionale, Università Messina

-Pasquale Scarnera, già Giudice Onorario Tribunale Minorenni Bari

-Francesco Schiaffo, Ordinario di diritto penale, Università Salerno

-Angelo Schillaci, Associato Diritto pubblico comparato, Università Roma La Sapienza

-Alessia Schisano, Avvocata, Napoli

Alexander Schuster, Avvocato Trento

Felicita Scolati, Neuropsichiatra infantile, già GO presso il Tribunale Minorenni Bolzano

Marina Scotti, Avvocato Milano

-Carmen Scuotto, G.O. Presso il Tribunale per i minorenni di Napoli

-Barbara Segatto, Associata Università Padova

-Valentina Serpilli, Avvocato Roma

-Silvia Siano, Psicoterapeuta, Monza

-Simone Silvestri, giudice Tribunale Lucca

-Alessandro Simeone, Avvocato del Foro di Milano

-Emilio Sirianni, Presidente sezione lavoro, Corte d’appello Catanzaro

-Camilla Sommariva, Giudice Tribunale di Reggio Emilia

-Angioletta Sperti, Associata Diritto Pubblico Comparato, Università Pisa

-Simone Spina, Giudice Tribunale Siena

-Barbara Spinelli, Avvocato Bologna

-Massimo Starita, Università di Palermo

-Stefania Stefanelli, Associata diritto privato, Università Perugia

-Caterina Suitner , Associata psicologia sociale, Università di Padova

-Elisabetta Tarquini, Consigliera Corte d’Appello Firenze

-Luca Tavani, ufficiale dello stato civile Somaglia

-Luigi Testa, Ricercatore Diritto pubblico comparato, Università dell’Insubria

-Claudia Tinti, psicologa psicoterapeuta e giudice onorario Tribunale Minorenni Firenze

-Anna Maria Tonioni, Avvocato Bologna

-Leonardo Torsani, Avvocato Rimini

-Maria Antonietta Tortora, avvocato Roma

-Luca Trappolin, Ricercatore in Sociologia, Università dPadova

-Giacomo Travaglino, Giudice della Corte di Cassazione

-Maria Carmela Venuti, Ordinario diritto civile, Università Palermo

-Antonio Vercellone, Ricercatore diritto privato, Università Torino

-Paolo Veronesi, Ordinario diritto costituzionale Università Ferrara

-Mirella Viale, Avvocato Genova

-Jenny Vigilia, Avvocato Bologna

-Filippo Viglione, Ordinario diritto comparato, Università Padova

-Elena Volpi, Funzionaria Commissione Europea, Bruxelles

-Alessandra de Vita Galeone, Avvocata Milano

-Giuseppe Vitarelli, Avvocato Messina

-Matteo Winkler, Associato di diritto internazionale, HEC Paris, Francia

-Camilla Zamparini, Avvocata Bologna

-Luna Zampieri, Avvocata e Mediatrice Familiare – Padov

Alessandro Zanotto, Avvocato Padova

-Vittorio Zanon, Assistente sociale, già presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Veneto

-Pina Zappetto, Avvocata Sassari

-Paolo Zatti, Emerito  diritto privato, Università di Padova