É uscito il secondo numero di GenIUS, la prima Rivista di studi giuridici sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Scaricabile gratuitamente.
9 gennaio, 2015 | Filled under GenIUS 2014/02, NEWS |
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Eccoci dunque al secondo numero di GenIUS, Rivista di studi giuridici sull’orientamento sessuale e identità di genere.
di Marco Gattuso*
1.
Il primo numero del semestrale, uscito nel giugno 2014, era interamente dedicato alla questione del “divorzio imposto” nell’imminenza della decisione della Corte costituzionale. Con questo secondo numero la rivista prende, invece, il proprio effettivo avvio con una strutturazione che comprende uno o più Focus su temi specifici, la raccolta nella sezione Interventi dei contributi di diversi autori su temi di attualità e, nella sezione Commenti, di agili, ma non meno approfondite, note alle decisioni ed ai provvedimenti amministrativi emessi nel corso dell’anno; la Rivista propone, infine, un Osservatorio, con la raccolta delle decisioni e della documentazione giuridica più rilevante (ma ovviamente quest’ultima parte deve considerarsi integrata dalla copiosissima documentazione – sentenze italiane e straniere, atti normativi, provvedimenti amministrativi – pubblicata costantemente su Articolo29, il portale di approfondimento giuridico che promuove ed ospita la Rivista).
2. Focus: Matrimonio, unioni civili e diritti fondamentali
Il Focus di questo numero è integralmente dedicato ad un tema di grandissima attualità: il matrimonio, le unioni civili ed i diritti fondamentali. Abbiamo chiesto a giuristi di varia estrazione (costituzionalisti, civilisti e specialisti del diritto europeo e comparato) di confrontarsi sulle diverse opzioni oggi sul tappeto. La questione è quella della forma della regolamentazione giuridica dei rapporti di coppia tra persone dello stesso sesso alla luce dei principi di diritto costituzionale e sanciti dai trattati europei e dalla Convenzione europea dei diritti umani, con un occhio attento anche alle esperienze straniere. Le prof. Giuditta Brunelli e Barbara Pezzini, ordinarie di diritto costituzionale, offrono un’approfondita analisi del quadro giuridico derivato dalla nostra Costituzione alla luce anche della giurisprudenza della Consulta, al fine di verificare la compatibilità dell’attuale carenza di regolamentazione dei rapporti di coppia con la tutela costituzionale dei diritti fondamentali; questione aperta, in particolare, è la compatibilità con la Costituzione dell’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso e/o della creazione di un istituto giuridico alternativo riservato alle stesse. La prof. Gilda Ferrando ed il prof. Massimo Dogliotti, quest’ultimo anche giudice della Corte di cassazione, affrontano i medesimi temi dal punto di vista del diritto di famiglia. Di particolare interesse il contributo del prof. Robert Wintemute, docente di diritti umani a Londra e difensore in numerosi procedimenti in materia di discriminazione avanti alla Corte europea dei diritti umani, il quale analizza la giurisprudenza di Strasburgo con particolare riguardo alla possibilità che la Corte giunga nel prossimo periodo ad imporre all’Italia obbligazioni specifiche in materia di tutela delle coppie dello stesso sesso. Non meno affascinante il contributo del prof. Kees Waaldijk, noto docente di Comparative sexual orientation law a Leiden (Paesi Bassi), il quale ricostruisce con estrema cura il quadro delle tutele garantite nei diversi paesi europei, fornendo anche delle utilissime tabelle di riferimento che consentono una dettagliata analisi delle soluzioni raggiunte, allo stato, nei diversi ordinamenti. Molto stimolante anche il contributo del giudice della prima sezione civile della Corte di cassazione, Maria Acierno, sull’influenza già esercitata dalla giurisprudenza sovranazionale sul quadro normativo interno, in particolare grazie al lavoro interpretativo dei giudici italiani: è di rilievo la sua osservazione per cui un’eventuale legge sulle unioni civili non potrebbe contenere una regolamentazione dei rapporti che si discosti dalle regole già previste per il matrimonio, in quanto ogni deroga avrebbe evidente sapore discriminatorio. Da ultimo, Elena Sorda esamina il testo attualmente all’esame della Commissione Giustizia del Senato in materia di unioni civili, con una comparazione anche con le partnership inglesi ed i Pacs francesi.
3. Interventi
Oltre al Focus, la Rivista raccoglie numerosi Interventi su temi di interesse.
La questione dell’omogenitorialità viene affrontata sotto quattro diversi aspetti. La prof. Alessandra Pioggia si occupa della recente sentenza della Corte costituzionale in materia di fecondazione eterologa, verificandone le conseguenze anche in materia di genitorialità gay e lesbica. Anna Maria Lecis Cocco Ortu ricostruisce in modo impeccabile l’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Strasburgo con riguardo all’omogenitorialità. Federico Ferrari e la prof. Chiara Saraceno affrontano il medesimo tema da un diverso angolo visuale, psicologico e sociologico, il primo proponendo una ricostruzione particolarmente dettagliata dei risultati cui è giunta la ricerca scientifica sullo sviluppo educativo dei minori figli di genitori omosessuali (assai utile per il giurista che debba affrontare questi casi), la seconda ricostruendo il quadro europeo dal punto di vista del sociologo.
Lucilla Conte e Michele di Bari proseguono l’analisi della questione del “divorzio imposto” con una attenta lettura della sentenza della nostra Corte costituzionale n. 170/2014 emessa subito dopo la pubblicazione del primo numero della nostra Rivista, la prima soffermandosi in particolare sulla difficile realizzazione del dispositivo della sentenza, il secondo proponendo anche una comparazione con l’esperienza portoghese e francese.
Di particolare importanza mi pare proprio l’apertura della Rivista agli approfondimenti di diritto comparato, che come s’è visto è presente in gran parte dei contributi, posto che in questa materia le questioni rilevanti sono assai simili (se non identiche) in tutti i Paesi di affine civiltà giuridica. La Rivista, peraltro, ambisce ad essere letta ed apprezzata anche Oltralpe, grazie alla sua fruibilità sul web. Sotto tale profilo, l’analisi di Angioletta Sperti della giurisprudenza americana dopo la svolta imposta dalla Corte Suprema nel 2013 col caso Windsor, rappresenta con ogni probabilità la ricostruzione più attenta e minuziosa sino ad oggi pubblicata nel nostro paese. Graziella Romeo si occupa, invece, di un caso americano assai peculiare e stimolante, ancora sub iudice, relativo alla richiesta di risarcimento del “danno da nascita” proposta da una coppia di donne bianche avverso la banca del seme che aveva consegnato loro erroneamente il campione di un donatore di colore. Di grande fascino anche il contributo di Dimitri Dimoulis e di Soraya Lunardi sui peculiari argomenti e metodi di interpretazione giuridica utilizzati dalla Corte suprema brasiliana nella recente sentenza sulle unioni civili omosessuali. Di analogo spessore l’analisi di Angelo Schillaci dei criteri esegetici utilizzati dalla Corte suprema indiana nella recente sentenza che sancisce l’obbligo di garantire alle persone che non si riconoscano nei generi maschile e femminile, d’essere identificate come appartenenti al terzo genere.
4. Commenti
Nella sezione Commenti si ritrovano, infine, tre approfondite note.
Francesco Rizzi analizza la poco conosciuta sentenza del Consiglio di Stato sulla legittimità della condotta d’un dipendente delle forze di polizia che aveva pubblicato su un social network proprie fotografie in abbigliamento femminile. Il prof. Giacomo Biagioni, con il suo commento alla notissima decisione del Tribunale di Grosseto, entra nel vivo delle questioni aperte in materia di trascrizione dei matrimoni same-sex celebrati all’estero. Daniele Gallo, da ultimo, presenta la recentissima evoluzione della normativa interna delle Nazioni Unite in materia di matrimonio celebrato da coppie dello stesso sesso e trattamento dei funzionari internazionali.
5.
L’estrema varietà degli argomenti trattati ed il livello di approfondimento mi pare che consentano di affermare che GenIUS si pone già come buon punto di riferimento per chiunque voglia indagare i temi giuridici connessi all’evoluzione della famiglia ed alla “seconda ondata” di riforme che investe questa materia dopo le grandi riforme del secolo scorso (frutto soprattutto dell’inveramento del principio di uguaglianza uomo/donna) e che in tutto il mondo occidentale ha oggi ad oggetto, in particolar modo, i temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Come avevo avuto modo di rilevare presentando il primo numero, non è un caso che questo Semestrale, credo unico al mondo nel suo genere, veda la luce proprio nel nostro paese, visto che l’Italia resta ancora l’unica grande democrazia occidentale a non avere una legge ordinaria per le coppie formate da persone dello stesso sesso (ed i loro figli e figlie) e visto che anche la legge in materia di rettificazione di sesso, risalente al 1982, mostra ormai i segni d’un progressivo scollamento rispetto ad una realtà che muta. È, difatti, naturale che la giurisprudenza e la dottrina avvertano con urgenza il problema degli strumenti già disponibili al fine d’assicurare effettività all’obbligo costituzionale di proteggere la sfera delle relazioni umane più intime e più propriamente “umane”, quella dei legami familiari – orizzontali e verticali – che gli uomini e le donne naturalmente intrecciano nel corso della loro vita.
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*Giudice presso il Tribunale di Bologna, Direttore di Articolo29 e Co-Direttore di GenIUS, Rivista di studi giuridici in materia di orientamento sessuale e identità di genere
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