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Il parlamento portoghese apre alle adozioni per le coppie dello stesso sesso

di Giovanni Damele*

Sullo sfondo di una situazione politica in piena evoluzione, a quasi due mesi dalle elezioni, con un governo uscente di centro-destra che non ha superato lo scoglio del voto di fiducia e un governo incaricato frutto di un’inedita maggioranza a sinistra, il parlamento monocamerale lusitano (Assembleia da República – AR) ha approvato a larga maggioranza, il 20 novembre scorso, il progetto di legge sull’adozione per le coppie omosessuali unite in matrimonio o in unione di fatto (qui il progetto di legge sull’adozione presentato dal PS; qui la pagina dell’iter legislativo). Senza grandi clamori e dopo quattro tentativi falliti, ha superato così il primo passaggio legislativo, quello della votazione generale, un progetto di legge che aveva già suscitato ampie discussioni nell’opinione pubblica e nel parlamento portoghesi.

Dopo l’approvazione della legge sul matrimonio omosessuale, nel 2010, questo progetto di legge costituisce un ulteriore passo avanti nella riforma del diritto di famiglia portoghese, estendendo la possibilità di adottare a tutte le coppie indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale. Un processo di riforma che, pur con pause e arretramenti, sembra voler gradualmente concretizzare l’emendamento costituzionale del 2004, che inserì nell’articolo 13 della costituzione il divieto di discriminazione in base all’orientamento sessuale (oltre a quello, già presente, in base al sesso).

Il progetto dovrà ora passare al vaglio della commissione parlamentare competente (Assuntos Constitucionais, Direitos, Liberdades e Garantias) e quindi essere approvato nuovamente dall’aula con votazione finale. È tuttavia prevedibile che trascorra l’iter legislativo senza sorprese, data l’attuale maggioranza formata dal Partito Socialista (centro-sinistra), dal Partito Comunista Portoghese e dal Bloco de Esquerda (“Blocco di Sinistra”, un partito nato negli anni Novanta dall’unione delle formazioni minori della sinistra radicale portoghese). Tanto più che ai 122 parlamentari della maggioranza (su 230) si sono uniti 19 deputati (su 89) del principale partito di centro-destra, il Partito Social Democratico (PSD), che aveva lasciato ai propri deputati libertà di voto. Più compatto invece il gruppo dei popolari del CDS, nel quale solo due deputate (su 18) hanno disobbedito alla disciplina di gruppo, astenendosi. Con questi numeri, solo l’eventualità (niente affatto ipotetica, allo stato attuale) di elezioni anticipate potrebbe impedire l’approvazione finale della legge.

Nella stessa votazione, l’AR ha inoltre approvato i progetti legge relativi alla facilitazione dell’accesso alla procreazione medicalmente assistita e alla maternità surrogata e all’interruzione volontaria di gravidanza. Quest’ultimo, in particolare, mira a revocare immediatamente le modifiche introdotte dal precedente governo di centro-destra, che prevedevano il pagamento del ticket (taxa moderadora) per l’interruzione volontaria di gravidanza, l’obbligo di visita e di accompagnamento psicologico e la possibilità riconosciuta ai medici obiettori di prendere parte alle visite. La nuova legge, una volta approvata, dovrà quindi ristabilire il precedente quadro normativo.

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*Ricercatore presso l’Instituto de Filosofia dell’Universidade Nova di Lisbona, ove si occupa principalmente di argomentazione giuridica.