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Spagna: costituzionale il matrimonio e l’adozione

La Corte costituzionale spagnola ha rigettato il ricorso di costituzionalità n. 6864 promosso nel 2005 dal Partido popular avverso la legge n. 13/2005 che, riformando diversi articoli del codice civile, ha introdotto il matrimonio egualitario consentendo l’accesso all’istituto anche alle coppie dello stesso sesso. La decisione, annunciata oggi da un comunicato della Corte, giunge dopo oltre sette anni di attesa ed oltre 22 mila matrimoni celebrati, con il voto favorevole di otto giudici (tra cui un voto favorevole concorrente) e tre voti contrari. Tra i favorevoli, anche il giudice Francisco Pérez de los Cobos, considerato in genere su posizioni conservatrici. Secondo quanto riferito da fonti non ufficiali, la riforma che interviene sulle condizioni previste dal codice civile per contrarre matriomonio è stata ritenuta compatibile con l’art. 32 della Costituzione che stabilisce letteralmente che “el hombre y la mujer tienen derecho a contraer matrimonio con plena igualdad jurídica” valorizzando un’interpretazione evolutiva della Carta fondamentale, che il Tribunal Constitucional ha ritenuto imposta dai mutamenti sociali intervenuti dalla sua promulgazione, 1978, ad oggi, tenuto anche conto di spunti comparatistici e di fonti di diritto internazionale. La Corte ha pure stabilito la legittimità costituzionale del diritto di adozione per le coppie gay, reputando che l’interesse superiore del minore debba sempre avere prevalenza, tanto in caso di adozione da una coppia dello stesso che di differente sesso. La motivazione sarà disponibile soltanto nelle prossime settimane.

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