Corte d’appello di Napoli: sì alla trascrizione dei matrimoni tra persone straniere dello stesso sesso
8 luglio, 2015 | Filled under italia, matrimonio, NEWS, orientamento sessuale |
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Con decisione depositata oggi, la Corte di appello di Napoli ha ordinato la trascrizione di un matrimonio contratto all’estero da due donne francesi, residenti in Italia (si precisa che la decisione é pubblicata con indicazione delle parti per espressa volontà delle stesse).
La decisione appare correttamente motivata sul mero rilievo della “esistenza” del matrimonio contratto fra persone dello stesso sesso, della necessità di applicare la legge nazionale dei nubendi e della sua non contrarietà all’ordine pubblico internazionale: tutti principi ormai pacifici che conducono la Corte ad una soluzione imposta dai principi di diritto internazionale privato.
Per i giudici di appello napoletani “una volta riconosciuto che il genere della coppia dei coniugi stranieri non costituisce limite di ordine pubblico (nazionale ed internazionale) e che ad ogni Stato dell’Unione compete convenzionalmente la riserva di legge in ordine alle forme di unione delle coppie omosessuali, la trascrizione del matrimonio di coniugi stranieri residenti in Italia, ex art. 19 cit., non può incontrare alcun limite, opponibile dall’amministrazione dello Stato di residenza, nemmeno riferito all’appartenenza di genere della coppia coniugata. Né può configurarsi una disparità di trattamento per così dire “a contrario” nel senso che il matrimonio same sex di cittadini stranieri avrebbe maggiore tutela (allo stato inesistente) delle coppie omoaffettive italiane, perché la deteriore situazione di queste ultime è attribuibile solo all’inerzia del legislatore italiano più volte ammonito e sollecitato a legiferare in materia; in altri termini e semplificando la questione sarebbe proponibile se si volessero aggiungere diritti ai discriminati e non per disconoscerli a chi li ha secondo la legislazione dello Stato di cittadinanza dell’Unione. E così appare del tutto inconsistente la questione (prospettata nel dibattito interno al Collegio) del rischio di consentire attraverso il predetto meccanismo anche l’eventuale trascrizione di matrimoni poligami: tale trascrizione non potrebbe mai essere ammessa (e ci sono anche precedenti in tal senso) essendo la poligamia contraria all’ordine pubblico interno ed internazionale, tanto da costituire reato in Italia (art.556 c.p.) e da non essere prevista alcuna forma di riconoscimento di tali unioni a livello convenzionale”.